Va bene la perfezione non esiste, sappiamo che non può essere raggiunta e che è un concetto molto personale.
Però certe cose sono proprio oggettive.
La filosofia di base di ART Holding è proprio quella di migliorare ed abbellire la vita quotidiana. Unendo con sintonie e sinergie perfette Arte e Tecnologia, possiamo ottenere un aumentato livello di qualità della vita.
Prendiamo un film di fantascienza, il cinema entra nel ramo dell’arte, ma come si potrebbero ottenere certi effetti speciali senza un sapiente impiego della tecnologia?
Un elettrodomestico per casa tua, si tratta di tecnologia, ma quando nella tua cucina hai il tostapane di design del tuo colore preferito ne sei felice; quella scelta del colore e delle forme non è forse arte?
Porti i tuoi bambini al Luna Park, le giostre funzionano tramite calcoli meccanici, quella è tecnologia, ma tutte quelle luci, quei cavalli agganciati alla giostra, quello stile che ti riporta subito indietro e che è comune nell’infanzia di tutti, quella è arte!
Ancora un esempio, uno tra i più calzanti, il fotografo è un artista, ma senza la macchina fotografica che si basa su tecnologia avanzata, non potrebbe dare vita alla sua arte.
Quale è il prodotto di questo “matrimonio perfetto”? L’esperienza, le sensazioni e le emozioni.
La possibilità di poter vivere un attimo perfetto, fatto di bellezza e funzionalità.
Viviamo in un momento storico dove siamo bombardati da messaggi di ogni tipo, dove la qualità è spesso l’ultimo dei nostri pensieri anziché essere l’ingrediente principale di tutte le nostre attività.
Mercati saturi di proposte tutte uguali, l’impulso di rendere tutto più semplice fino al punto da farci dimenticare come si pensa.
Ma allora come facciamo a rimanere in contatto con la nostra parte umana?
Cosa ci rende ancora umani dopo tutto?
Non sono forse le emozioni a farlo?
Tantissime delle nostre scelte sono dettate da emozioni, alcune ci rendiamo conto di provarle ed altre magari non siamo del tutto coscienti di averle ma comunque influenzano completamente ogni decisione della nostra vita.
Siamo abituati a godere e a volte perfino a “subire” le forte emozioni legate all’arte, come per esempio nel caso della Sindrome di Stendhal:
“La sindrome di Stendhal è un disturbo che si manifesta con una sensazione di malessere diffuso associato ad una sintomatologia psichica e fisica, di fronte ad opere d’arte o architettoniche di notevole bellezza, specialmente se si trovano in spazi limitati. Nota anche come “Sindrome di Firenze”, poiché è nella città toscana che si è registrato il maggior numero di casi, colpisce persone esperte ma anche non esperte d'arte che si ritrovano a vivere una situazione emotiva molto coinvolgente. Il soggetto colpito resta in una sorta di estasi contemplativa al cospetto di opere d’arte e capolavori di enorme bellezza.
Le manifestazioni della sindrome di Stendhal variano da persona a persona e comprendono diversi sintomi che possono essere più o meno gravi così come può essere differente l’opera d’arte che fa scaturire il disturbo.
Si presenta in maniera improvvisa e inaspettata. Le persone che ne sono affette sono principalmente di sesso maschile, sensibili all’arte, con un'età compresa tra i 24 e i 40 anni, viaggiatori, per lo più soli, con un buon grado di istruzione scolastica.
La sindrome di Stendhal non può essere propriamente definita una malattia, poiché non inclusa nei manuali di psicologia. Il soggetto colpito resta in una sorta di estasi contemplativa al cospetto di opere d’arte e capolavori di enorme bellezza.
Generalmente gli effetti sono lievi e transitori.
Le persone che manifestano la sindrome di Stendhal riferiscono di essere state sopraffatti dalla bellezza delle opere d’arte che osservavano e alcuni raccontano di non essersi più sentiti nel proprio corpo." (articolo completo qua)
Ma quanto può essere emozionate essere sopraffatti dalla bellezza di un'opera d’arte?
Siamo ormai nel 2023 e la tecnologia ha sempre più largo impiego, l’intelligenza artificiale (AI) ormai si può applicare a qualsiasi ambito.
Abbiamo ora la possibilità di unire arte e tecnologia per creare delle vere e proprie esperienze dove l’arte viene aumentata e resa immersiva, dove non ci sono più limiti tra la realtà ed il sogno e dove tutto è possibile.
Il modo migliore di sperimentare l’arte è quello di entrare a farne parte a tutto tondo. Tutto questo sembra impossibile, ma invece è possibile ed è uno dei fondamenti di ART Holding.
ARTicolo scritto da Chiara Magni, Chief Creative Officer di ART Holding
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